top of page

Teatro Oltre i Limiti e le storie di giovani danzatrici

Quando abbiamo iniziato a progettare la nuova edizione di Teatro Oltre i Limiti la possibilità di far incontrare studenti, detenuti e artisti del mondo della danza e del teatro in uno spazio scenico era davvero un sogno, un obiettivo lontano.

Abbiamo iniziato a fare delle timide proposte e tutti i soggetti interessati la direzione, il comandante, le educatrici, gli allievi attori della casa circondariale di Potenza, il dirigente, gli alunni, i loro genitori, le docenti del Liceo Coreutico Gropius, gli artisti, tutti si sono dimostrati interessati, a tratti entusiasti.

Il primo giorno di lavoro sul tappeto nero è stato un momento molto potente, tutte le energie si sono canalizzate nelle forme, nei corpi, nello spazio e le parole, che ancora oggi raccogliamo, è la conferma che quella intuizione era giusta, un corto circuito positivo.

Nei giorni sette e otto novembre scorso, abbiamo partecipato a un progetto alla casa circondariale di Potenza, per due giorni, con la maestra Simona Bertozzi; in cui abbiamo esplorato i vari livelli dello spazio con i detenuti...

Oltre ad approfondire le nostre conoscenze nella tecnica della danza contemporanea con nuove e diverse esplorazioni dei vari livelli dello spazio e delle esplorazioni al pavimento, abbiamo "sperimentato" un'esperienza molto significativa al livello emotivo che non tutti hanno la possibilità di fare. Nel corso di questi due giorni tra noi ragazzi del liceo coreutico ed i detenuti si è instaurato un rapporto che non pensavo arrivasse ad essere così forte (essendo effettivamente degli sconosciuti) in così poco tempo.

Questa esperienza mi ha fatta crescere molto, ho potuto vedere e percepire la potenza e l'energia effettiva della danza, ho capito che non ha importanza il luogo in cui la "pratichi",non ha importanza chi ti sta intorno ma soprattutto non importa con chi la stai condividendo in quel momento come in questo caso.

Bhe, questo è il potere della danza, la danza è libertà, è fluidità, scioltezza; la danza è in grado di infrangere ogni barriera che possa essersi creata momentaneamente intorno a noi e renderci liberi.

Ammetto che all'inizio è stato un po' difficile lasciarsi andare completamente, ma non per le persone che si trovavano intorno a me in quel momento, non avevo assolutamente timore nei loro confronti (sto parlando dei detenuti) anzi, mi sembravano e sono ragazzi normalissimi, io però ho sempre avuto un piccolo "problema" nell'aprirmi del tutto con gli altri o nell'eseguire un qualcosa circondata da molte persone...non mi sento a mio agio. Questa esperienza però ma anche in particolare il mio liceo mi sta aiutando appunto in questo. L'esperienza per me è stata stupenda, mi ha aiutata molto nel percepire del tutto il contatto con gli altri o per l'improvvisazione in generale cosa che avrei voluto approfondire da molto tempo.

Vorrei che questa esperienza venga riproposta al più presto... perché è stata davvero unica e significativa per me, sono certa che lo sia stato anche per le mie compagne e per appunto i detenuti che hanno partecipato con noi a questo progetto. Mi auguro che questa esperienza possano sperimentarla anche molti altri ragazzi e ragazze, perché la trovo un'esperienza che personalmente mi ha fatta maturare molto, è un'esperienza estremamente commovente e toccante che anche con le parole grammaticalmente più giuste, non riuscirei a descrivere a pieno...la consiglierei a tutti, perché solo provandola in prima persona si può capire quanto possa essere magnifica realmente.

Camilla _ studentessa del Liceo Walter Gropius di Potenza

POST IN EVIDENZA
POST RECENTI
ARCHIVIO
CERCA PER TAG
Non ci sono ancora tag.
bottom of page